Gli Egizi: i Gatti come Scudo

I gatti come scudo?

Forse vi starete chiedendo che cosa significhi questo Titolo; non è certo un segreto che gli Antichi Egizi adorassero il gatto ritenendolo animale sacro e divino. L’amore che questo popolo provava verso i Gatti è risaputo da tutti: oggi come all’epoca.

Gatto su papiro, Egitto.

Questo estratto è preso dal Libro “Fatti i gatti tuoi” di Federico Santaiti

Una leggenda racconta che L’esercito Persiano, comandato da Cambise, assediò la cittadina di Pelusio, trovando la resistenza dell’esercito egizio.

Non riuscendo a sconfiggere la guardia egiziana molto abile in guerra, Il condottiero Persiano che era a conoscenza dell’amore che il popolo egizio provava verso i gatti, decise di far catturare dal suo esercito quanti più gatti vivi possibili. Dopo tre giorni l’armata persiana sferrò un nuovo attacco utilizzando i gatti come scudo. Gli Egizi pur di non ferire i gatti nella lotta, decisero di arrendersi, consegnando la città al nemico.  Cambise una volta ottenuta la vittoria, liberò i gatti e li lasciò vivere.

L’armata di Cambise.

Il gatto era sacro al Sole e a Osiride mentre la gatta alla Luna e a Iside. Gli Egizi veneravano Bastet, una divinità con corpo di donna e testa di gatta. Bastet era figlia di Iside e sorella di Horus. Era una dea molto potente simbolo della vita, della fecondità e della maturità.

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Vi era una città nel Basso Egitto, dove sorgeva il tempio costruito in onore di Bastet. In questo palazzo di pietra i gatti vagavano liberamente e i fedeli li osservavano e studiavano il loro comportamento per trarne consigli e presagi della dea.

Il popolo egizio credeva molto nella vita dopo la morte e secondo le usanze dell’epoca ai gatti veniva affidato il compito di condurre gli uomini nell’aldilà, un compito importante che avrebbero affidato solo ad animali sacri.

Il culto di Bastet era molto diffuso in diverse regioni egiziane e nel corso dei secoli sempre più popolare e potente. L’uccisione di un gatto era punita più severamente di quella di qualsiasi altro animale anche se si trattava di un incidente. Anche quando il gatto moriva di morte naturale, le persone della casa si disperavano e rispettavano il lutto come se fosse morto un membro della famiglia. Alla loro morte venivano imbalsamati e sepolti con ogni onore.

Nei dintorni di Tebe e Menfi sono stati trovati cimiteri  contenenti duecentomila mummie circa di gatti.

Gatti mummificati dopo la loro morte

Nel Libro dei Morti egizio si affermava che il gatto possedesse nove anime e godesse di nove vite successive.

Se vuoi conoscere un’altra leggenda sui Gatti nell’antico Egitto guarda questo video

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